Nell’articolo precedente ti ho parlato di questa mia intenzione di organizzare con più criterio ciò che ho in casa e di liberarmi di oggetti che non uso più o che uso raramente.
Sempre nell’articolo precedente ti spiegavo che cos’è il decluttering e ho elencato alcuni benefici di questa pratica.
Sono un’assoluta principiante e come tale commetto errori.
Ci tengo a sottolineare che per lavoro mi capita di riceve vestiti e altri tipi di regali o di lavorare per dei brand e quindi per me il decluttering sarà una nuova costante nella mia vita, a cui mi dedicherò in modo regolare.
Ho iniziato dall’armadio dedicato agli abiti “da lavoro”, ovvero completini di yoga e T-shirt. Era un disastro (nelle mie stories in evidenza trovate le foto incriminate). Poi, sono passata agli altri armadi.
Ti riassumo qui sotto quale logica ho utilizzato per mettere a posto i miei vestiti.
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Svuota tutto. Per fare ordine rimuovi tutto il contenuto degli armadi, cassetti e ceste. Riponi tutto sul letto e/o divano.
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Osserva. Prenditi anche solo un paio di minuti per osservare la montagna di roba che si è creata. Quanti di questi vestiti hai indossato negli ultimi due/tre anni?
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Strategia. Dividi il mucchio di vestiti in due grosse pile: i vestiti che vuoi tenere nell’armadio, i “sì”, e quelli su cui riponi dei dubbi sul da farsi o di cui sei certa di non volere più.
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Pulisci. Prima di riporre i vestiti dai una bella pulita dentro gli armadi e magari aggiungi qualche saponetta o dei profumatori naturali per dare un buono profumo ai vestiti che riporrai.
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Criterio. il criterio che ho utilizzato per la pila dei vestiti “sì” è in base a quanto spesso indosso i capi. Nello spazio più centrale vanno i capi che indossi più spesso. Quelli meno utilizzati o da “occasione” ponili in alto o in basso.
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Tipologia. Suddividili anche in base alla tipologia: magliette con magliette, pantaloni con pantaloni, ecc..
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Rainbow. Va di moda, lo so, ma l’ho trovato utile. Suddividere per colore aiuta a velocizzare i tempi in cui si cerca un capo in particolare. Poi vogliamo parlare di quanto è bello un arcobaleno fatto di tessuti?
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Piegare con precisione. Non sono Marie Kondo e mai lo sarò ma ho trovato molto utile leggere il suo libro Il potere del riordino. Molto scorrevole e un’ottima lettura anche da metro/pullman. Prova a piegare le cose arrotolandole su se stesse, come insegna Marie, o semplicemente in modo che a colpo d’occhio tu possa riconoscere qual’è la maglietta con il dinosauro e quella con le righine. Metti in risalto quello che rende unico i tuoi capi.
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Poco sentimento. Dopo che hai finito di sistemare l’armadio è ora di passare alla pila che hai abbandonato. Suddividila in altre due pile: dei “forse” e dei “mai più”.
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Forse. Metti nei “forse” tutte quelle cose per cui non hai preso ancora una decisione. Prenditi del tempo per provare tutto e riflettere. Alla fine i “forse” potranno finire di nuovo nell’armadio o entrare a far parte della pila dei “mai più”.
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Mai più. Questa è la pila che preferisco. Ci sono tre strade possibili:
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Regalare a famigliari/amici
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Donare ad enti di beneficienza
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Vendere su app come Depop e Shpock. Vendi ad un prezzo onesto. Vuoi liberarvi delle cose non provare ad arricchirti per una maglietta di 15 stagioni fa.
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In tutti i casi abbi cura di pulire i capi e sistemarli (ad es. attaccando i bottoni mancanti)
Extra-tips:
- Non sai cosa tenere e cosa no? Annota su un quaderno quali sono i capi su cui hai dei subbi e scrivi la data. Il processo di scrivere dovrebbe aiutarti a capire le ragioni dei tuoi dubbi. Magari questi abiti ti ricordano qualcuno o una situazione particolare. Pensaci su. Inserisci un promemoria sul cellulare a 6 mesi o un anno da quando hai scritto questi pensieri. Poi fai una scelta.
- Non fare l’errore di passare da 100 vestiti a 1. Non c’è fretta. Non fa sempre bene ridurre ai minimi termini il guardaroba. Anche gli abiti possono diventare dei “souvenir” di momenti felici.
- Se non riesci proprio a deciderti se donare o tenere un capo regalalo a qualcuno che ami.