10 modi per volerti più bene ogni giorno

Oggi ti parlo di 10 modi per volerti più bene ogni giorno. Hai mai pensato a cosa significa davvero “volersi bene“?

Non parlo di concedersi un dolce a fine pasto o ad una giornata in spa di tanto in tanto, ma di dedicarti attenzioni, supporto e seguire delle abitudini che ti sostengono, soprattutto quando le cose non vanno come vorresti.

Spesso ci dimentichiamo di noi, presi dagli impegni lavorativi e sociali, dal dare attenzioni a parenti e amici e provare ad occuparsi di tutte quelle mansioni che prendono tanto tempo come pulire, stare dietro a tutti i pagamenti e scadenze.

In realtà, prenderci cura di noi non è un lusso ma una priorità. Se lo facciamo diventare un impegno quotidiano, proprio come dare da mangiare al gatto e lavarci i denti, riusciremo a comprendere tre cose fondamentali:

se noi stiamo bene, occuparci di tutto il resto sembra più leggero e alla nostra portata

se abbiamo abbastanza energie e motivazione, riusciremo a portare a termine prima le cose

se abbiamo abbastanza autostima, riusciremo a dire più no (a casa e sul lavoro) e saremo più in grado di delegare agli altri

Ora, è tempo di essere sinceri. Ti è mai capitato di sentirti svuotato, senza energie e con la sensazione di metterti sempre all’ultimo posto?

Se hai risposto di sì, tranquillo, ci sono passata anche io. Ho capito di non volermi davvero bene in uno dei momenti peggiori della mia vita: ero sempre con le difese immunitarie basse, tra herpes, influenze e un senso di debolezza costante. L’ansia e gli attacchi di panico erano diventati parte della mia quotidianità. Per anni ho vissuto con un nodo alla gola che mi impediva di parlare liberamente e senza bloccarmi. Era tutto un segnale che stavo ignorando i miei bisogni più profondi e sacrificando la mia salute e la mia serenità per un lavoro, problemi famigliari e per provare ad esserci sempre per tutti.

Oggi, per me volersi bene significa portarsi rispetto e assumersi la responsabilità della propria salute fisica e mentale, ma anche della propria felicità e del senso di realizzazione.

Quando mangio bene (con cibi nutrienti), mi muovo, medito, limito il tempo sul cellulare e passo del tempo con chi amo o facendo ciò che mi fa stare bene, so che sto mettendo me stessa in cima alla lista delle mie priorità.

In questo articolo voglio condividere con te 10 modi concreti per imparare a volerti più bene.

Troverai idee pratiche e spunti di mindfulness che puoi iniziare a usare subito, anche se hai poco tempo o ti sembra di non sapere da dove partire. Sono le stesse strategie che hanno cambiato il mio modo di vivere e che possono aiutare anche te a sentirti più in sintonia con te stesso e con gli altri.

Smetti di inseguire la versione “perfetta” di te

Quando lavoravo in finanza, la mia vita era scandita da performance e aspettative: non potevo sbagliare, dovevo essere impeccabile, pronta a fronteggiare ogni situazione con sicurezza assoluta. In apparenza, sembrava che avessi tanta determinazione, ma in realtà era tutto dettato dalla paura: paura di sembrare impreparata, di perdere la battaglia con alcuni colleghi o di commettere errori.

La perfezione è una condanna: più la insegui, più ti spegni e perdi di vista quello che hai già fatto. Ti spinge a rimandare la felicità a un futuro ipotetico in cui tutto finalmente funzionerà. Nel frattempo, ti logora e ti fa sentire costantemente indietro. Io l’ho capito solo quando la ricerca della perfezione ha iniziato a togliermi energie, salute e senso di leggerezza.

Oggi non cerco più di essere perfetta, ma di essere soddisfatta. La soddisfazione arriva dall’impegno sincero, dall’accettazione dei propri limiti e limitazioni esterne e dalla gratitudine per quello che ho. Come scrivo nel mio libro Il Metodo SAME (Gribaudo, Feltrinelli),

siamo tutti imperfetti in un mondo imperfetto

accettarlo non ci rende meno ambiziosi, ma molto più liberi.

Consiglio pratico: Ogni volta che pensi di dover fare qualcosa alla perfezione, pensa che è sufficiente fare del tuo meglio. Hai controllo sul tuo impegno, concentrazione e preparazione. Non hai controllo sul fare qualcosa perfettamente perché spesso è semplicemente impossibile riuscirci.
Consiglio mindful: Al mattino, prima di iniziare la giornata, guardati allo specchio e fai tre respiri profondi. Dopo ogni inspirazione ripeti: Oggi scelgo di impegnarmi, non di giudicarmi. Poi, espira lentamente.

Confidati e mostrati vulnerabile

Per molto tempo ho pensato che abbassare le mie difese fosse un rischio. Credevo che mostrarmi fragile avrebbe dato agli altri il potere di ferirmi. Poi, un passo alla volta, ho iniziato a condividere anche i momenti difficili: ogni tanto, online, con la mia community, e nella vita privata, con le persone a cui tengo e di cui mi fido.

Ogni volta, la risposta mi ha sorpresa. Più mi mostravo autentica, più ricevevo supporto e comprensione. Ho capito che vulnerabilità non significa debolezza: è un modo per connettere davvero, senza filtri.

Mostrarsi per come si è non vuol dire raccontare le proprie difficoltà a tutti e allo stesso modo, anzi, è importantissimo scegliere a chi e come confidarsi, specialmente se si parla di situazioni complesse o esperienze traumatiche. Una volta che hai instaurato un legame vero, prova ad aprirti.

Confidarsi serve a sfogarti, ascoltare degli altri punti di vista e lasciarti dare degli incoraggiamenti. Soprattutto, farlo ti fa sentire meno solo.

Consiglio pratico: Individua una persona di fiducia e condividi con lei un pensiero o una difficoltà che finora hai tenuto per te. Potresti ricevere molto più sostegno di quanto immagini.
Consiglio mindful: Tieni un diario della vulnerabilità: ogni volta che ti mostri autentico, annota come ti sei sentito. Ti aiuterà a vedere quanto ti fa bene aprirti.

Riconosci cosa ti rende unico

Sono estremamente estroversa, ma amo anche la solitudine. Posso essere dolce e romantica, ma anche determinata e tosta. Questa combinazione di opposti, per anni, ha spiazzato le persone. Alcuni non sapevano come incasellarmi e a volte hanno pensato che fossi incoerente o addirittura falsa.

Per un periodo ho provato ad “aggiustarmi” per sembrare più prevedibile, ma è stato come rinunciare a un pezzo di me. Oggi so che la mia dualità è un punto di forza: mi permette di adattarmi a contesti diversi e di trovare equilibrio tra momenti di socialità e di introspezione.

Accettare le proprie particolarità significa smettere di combatterle e iniziare a vederle come punti di forza. Sono ciò che ti rende unico. Più cerchi di nasconderle, più ti allontani da ciò che ti rende insostituibile.

Consiglio pratico: Fai una lista di tre particolarità che ti contraddistinguono e chiediti in che modo possano diventare punti di forza sia nella tua vita personale che professionale.
Consiglio mindful: Quando senti di non essere capito, fermati e respira per qualche istante. Ricorda che non tutti devono comprendere ogni tua più piccola sfumatura: l’importante è che sia fedele a chi sei e ai tuoi valori.

Impara a ridere di te per sentirti più leggero

Vuoi conoscere una delle figuracce più recenti che ho fatto? Ho parlato per mezz’ora con una persona convinta fosse un’amica di una mia amica… solo per scoprire, alla fine, che era una persona che avevo visto solo una volta e per pochi minuti. Quando me ne sono accorta e dopo averla salutata, sono scoppiata a ridere. In quel momento, tutto l’imbarazzo è sparito.

Ridere di sé è un atto di auto-compassione. Significa alleggerire le aspettative, accettare i propri errori e concedersi di vivere con più leggerezza. Se prendi tutto sul serio, non sei più adulto: diventi solo più spento e con una mentalità più chiusa.

La leggerezza non cancella le sfide, ma cambia il modo in cui le affronti.

Quando impari a vedere la parte comica delle tue “disgrazie”, ti accorgi che molti di quelli che consideravi problemi erano solo piccoli momenti no dentro delle giornate in cui tante cose hanno funzionato.

Fai attenzione quando sono gli altri a ridere di te, un conto è una presa in giro bonaria, che dimostra affetto e voglia di scherzare assieme, è un altro conto se quelle battute ti feriscono. Nell’ultimo caso, non ridere e non mostrarti divertito. Questo è un modo per far capire quando le persone superano i confini.

Consiglio pratico: La prossima volta che fai una gaffe, raccontala a un amico come se fosse la scena divertente di una commedia. Ti aiuterà a ridimensionarla.
Consiglio mindful: Quando ti senti imbarazzato, chiudi gli occhi per un momento e immagina di soffiare via la tensione con tre espirazioni lenti e profondi. Poi, sorridi, anche solo per te.

Ricorda che non devi dimostrare il tuo valore a nessuno

Per anni ho vissuto come se dovessi costantemente provare qualcosa a qualcuno: ai colleghi, alla famiglia, al mondo dei social. Ogni traguardo era subito seguito da un nuovo obiettivo e non perché lo volessi davvero, ma perché temevo che fermarmi significasse “perdere valore”. Il problema di questo approccio è che ti lascia sempre affamata di approvazione esterna e svuotato dentro.

La verità è che il tuo valore non ha bisogno di essere confermato da nessuno. Non si misura in base ai like sui social, alle opinioni altrui o al numero di risultati che raggiungi. Il tuo valore è intrinseco, esiste a prescindere da quello che fai o non fai.

Quando inizi a interiorizzare questa verità, la vita cambia. Ti senti più libero di fare scelte che rispecchiano i tuoi bisogni, non le aspettative degli altri. Inizi anche a capire che chi ti ama davvero non ti chiede di “meritare” il suo affetto: semplicemente te lo dona, col cuore.

Consiglio pratico: La prossima volta che ti accorgi di voler fare qualcosa per dimostrare il tuo valore e non perché ti piace farla, fermati e chiediti: Se nessuno lo vedesse o lo sapesse, lo farei comunque?
Consiglio mindful: Pratica ogni sera una meditazione di gratitudine in cui elenchi tre qualità che apprezzi di te stesso, senza legarle a risultati o obiettivi raggiunti.

Ama senza aspettarti che qualcuno ti salvi

Io credo che la prima anima gemella che dobbiamo incontrare siamo noi stessi. Dobbiamo innamorarci di noi stessi perché nessuno può amarci nel modo esatto che cura le nostre ferite del passato e ci fa rialzare dopo una brutta batosta.

Ci sono tante persone che vogliono sostenerci e amarci ma non è il loro compito “sistemarci”.

Inoltre, ogni relazione, anche la più sana, richiede impegno, comprensione e la capacità di vedere l’altro per quello che è davvero, con pregi e difetti.

Questa consapevolezza mi ha aiutata a vivere le mie relazioni, con gli amici e mio marito, con più serenità. Non cerco qualcuno che mi aggiusti o che mi salvi: cerco delle persone con cui creare degli ottimi momenti, pieni di buone conversazioni, risate, momenti distesi, serate e vacanze assieme e attimi da ricordare per sempre.

Consiglio pratico: La prossima volta che una persona a cui tieni mostra un lato che non ti piace, prova a chiederti: Come posso reagire con curiosità invece che con giudizio?
Consiglio mindful: Durante una discussione, fai tre respiri profondi prima di rispondere. Questo piccolo spazio di consapevolezza può trasformare il tono della conversazione e prevenire reazioni impulsive.

Accetta i giorni no come parte del gioco

Viviamo in un mondo che ci spinge a essere sempre sorridenti, produttivi e di successo. La verità è che nessuna vita è priva di giornate storte. Ci saranno momenti di tristezza, frustrazione, stanchezza e rabbia. Non solo è normale che sia così, ma è anche necessario: senza emozioni forti, non potremmo apprezzare appieno i momenti felici e sereni.

Accettare i giorni no significa farli durare meno perché riconoscendo la loro esistenza possiamo capire cosa fare per stare meglio subito (ad esempio, mangiare qualcosa o fare due passi) e come risolverli, se possiamo intervenire al riguardo.

Questo approccio mi ha aiutata a non farmi travolgere dalla negatività. Ho imparato che un giorno storto non significa una vita storta e che spesso basta davvero poco per sentirsi un po’ meglio. Per me funziona tantissimo ascoltare musica allegra, fare sport, meditare, coccolare Brioche o uscire con mio marito e gli amici.

Consiglio pratico: Quando hai una giornata no, concediti di rallentare. Elimina una cosa dalla tua to-do list e sostituiscila con un’attività che ti fa sentire bene.
Consiglio mindful: Pratica la meditazione della “nuvola che passa”: immagina la tua emozione come una nuvola nel cielo, osservandola senza cercare di cambiarla. Ricorda che, come le nuvole, anche questa sensazione passerà. Se vuoi approfondire questo tipo di meditazione, la trovi dentro al mio libro.

Ricordati che sei un piccolo puntino

Quando ci concentriamo solo sui nostri problemi, rischiamo di perderci in un vortice di pensieri negativi e in un flusso di overthinking. Guardare oltre noi stessi, invece, ridimensiona le nostre preoccupazioni e ci ricorda che facciamo parte di qualcosa di più grande.

Per me questo spesso accade in natura: osservare il mare, le montagne o un cielo stellato mi fa sentire come un piccolo puntino parte dell’Universo.

Quando ti rendi conto della vastità che c’è attorno a te, le tue preoccupazioni sembrano diventare sempre più leggere fin a sparire. Mettere nella giusta prospettiva i tuoi problemi ti porta a godere di più del momento presente.

Consiglio pratico: Dedica almeno un momento della settimana a fare qualcosa che ti connette alla natura o all’arte: una passeggiata nel verde, guardare il tramonto o dipingere.
Consiglio mindful: Durante la prossima uscita all’aperto, fermati per un minuto in silenzio e concentrati su tre dettagli che puoi vedere, sentire o toccare. È un modo semplice per radicarti nel presente e sentirti parte di qualcosa di più ampio.

Crea delle buone abitudini

Il problema non è non sapere cosa ci fa bene ma è farlo su base quotidiana. Possiamo leggere tutti i libri di crescita personale e seguire tutti i corsi del mondo, ma se non ripetiamo certe azioni finché non sono delle abitudini, finiranno per non servirci per trasformare la nostra vita. Lo vedo spesso: all’inizio l’entusiasmo è alto, poi le giornate si riempiono e ci ritroviamo a fare gli stessi errori.

Se vorresti imparare ad adottare nuove abitudini, devi leggere Il Metodo SAME, ti metto qui il link.

Per me la svolta è stata capire che la ripetizione delle stesse azioni è la vera chiave del cambiamento. Non si tratta di fare grandi rivoluzioni, ma di ripetere piccole azioni spesso finché diventano automatiche. Non è un caso che le pratiche di mindfulness, lo yoga o persino l’allenamento fisico funzionino solo se sono costanti: servono a poco se fatte una volta ogni tanto, ma servono tantissimo se fatte spesso e anche se solo per pochi minuti.

Ripetere ciò che conta significa anche ricordarsi periodicamente il perché lo stiamo facendo. Tenere viva la motivazione è come tenere acceso un fuoco: se non aggiungi la legna, si spegne. La legna, in questo caso, è la pratica quotidiana e la revisione e aggiustamento dei tuoi obiettivi.

Consiglio pratico: Scegli una sola azione che sai ti fa stare bene e impegnati a ripeterla per almeno 10 giorni di fila. Segnala sul calendario ogni giorno che la fai.
Consiglio mindful: Dedica 5 minuti alla settimana a sederti in silenzio e visualizzare te stesso che metti in pratica l’abitudine che vorresti adottare. Visualizzare è un modo potente per motivarci.

Difendi il tuo tempo e usalo al meglio

Il tempo è la risorsa più preziosa che abbiamo, eppure spesso lo buttiamo via, agli altri (ad esempio, non riuscendo a dire di no) o per una sua cattiva gestione (in cui, ad esempio, dilatiamo il tempo per portare a termine qualcosa).

Ho imparato, a mie spese, che dire sempre “sì” agli altri equivale a dire “no” a me stessa.

Ma ho imparato anche un’altra cosa: lavorare o studiare in modo concentrato per quattro ore è molto meglio di lavorarne otto con la metà della concentrazione.

Difendere il proprio tempo con gli altri non significa isolarsi o essere egoisti, ma avere confini chiari. Significa scegliere consapevolmente dove e con chi investire le tue ore e le tue energie. Quando inizi a farlo, ti accorgi che non solo sei più produttivo, ma anche più sereno.

Inoltre, gestire male il proprio tempo, ti fa sentire più frustrato e di cattivo umore. Prova a seguire la mia regola dell’ora consapevole. Imposta il timer a solo un’ora in cui “obblighi” a non avere alcun tipo di distrazione, ne parlo meglio nel mio libro. Ti sorprenderai di quanto riesci a portare a termine in soli sessanta minuti se hai il mindset giusto.

Consiglio pratico: Ogni settimana, fai una lista delle tue priorità e programma per prime le attività più urgenti e che tenderesti a rimandare e quelle più leggere e divertenti a fine giornata.
Consiglio mindful: Trova almeno 20 minuti per te ogni giorno, se ti sembrano tanti, guarda le statistiche del tuo cellulare. Se stai al cellulare e sui social per più di un’ora al giorno, puoi sicuramente trovare 20 minuti per te

Conclusione

Volersi bene non è un lusso da concedersi nei momenti liberi o durante le vacanze ma una scelta quotidiana che richiede consapevolezza e azione. Non arriverà un giorno in cui qualcuno ti darà il permesso di mettere te stesso al primo posto: quel permesso puoi dartelo solo tu.

Abbiamo visto assieme 10 modi concreti per farlo: smettere di inseguire la perfezione, mostrarti autentico, abbracciare le proprie unicità, imparare a ridere di sé, non vivere per dimostrare il proprio valore, amare senza idealizzare, accettare i giorni no, trovare ispirazione in qualcosa di più grande, ripetere ciò che conta e difendere il proprio tempo. Ognuno di questi passi, se applicato con costanza, può trasformare la qualità della tua vita.

Non serve metterli in pratica tutti insieme. Inizia da quello che ti risuona di più oggi e lascialo diventare parte della tua routine. La verità è che non esiste un traguardo finale nel volersi bene: è un viaggio che dura tutta la vita. Alcuni giorni sarà facile, altri richiederanno più impegno, ma ogni singolo gesto conta.

Ricorda: il modo in cui tratti te stesso diventa il modello con cui insegni agli altri come trattarti. Se ti rispetti, ti ascolti e ti prendi cura di te, stai già costruendo una vita più serena, tranquilla e in cui puoi crescere ed imparare anche dagli errori.

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